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La Endosphères Therapy è ancora rivoluzionaria?

La Endosphères Therapy è ancora rivoluzionaria?

La Endosphères Therapy è ancora rivoluzionaria?

La Endosphères Therapy è ancora rivoluzionaria? Scopriamolo oggi l' intervista con il Prof. Pier Antonio Bacci, Specialista in Chirurgia e in Malattie Vascolari,già professore di Flebologia e Chirurgia Estetica, Università di Siena.
Era il 2008 quando il Prof. Pier Antonio Bacci, ci presentò su queste stesse pagine un suo studio sulle enormi potenzialità della Microvibrazione Compressiva nel trattamento di numerosi inestetismi corporei. In questo lasso di tempo quanto egli anticipava e auspicava si è tramutato in realtà.

Oggi la Endosphères Therapy, la metodica di trattamento che utilizza la microvibrazione è utilizzata ormai in tutto il mondo per il trattamento di base della cosiddetta cellulite e delle alterazioni cliniche/estetiche del sistema linfoadiposo dell’addome e degli arti inferiori, con applicazioni terapeutiche anche in medicina sportiva e riabilitazione. A distanza di 12 anni, abbiamo pensato di tornare laddove abbiamo iniziato, intervistando di nuovo il Prof. Bacci per fare il punto su come la metodica si sia imposta nel mercato e sulle novità che la riguardano.

Prof. Bacci, iniziamo con una domanda apparentemente semplice: cosa è cambiato in questi due decenni?

Molto e niente. Quando nacque, la metodica era concepita principalmente per rilassare le contratture muscolari, per ridurre l’acido lattico e per la depurazione ossigenativa muscolare, per un più veloce recupero dallo sforzo e una migliore preparazione fisica dell’atleta.

Oltre a ciò, essendo un trattamento non invasivo, senza effetti collaterali e facilmente personalizzabile, era normalmente inserito nei programmi di allenamento di tutto il corpo o di un preciso settore muscolare. Qualità che hanno spinto sportivi internazionali come il tennista Alexander Zverev, a considerarla uno strumento importante nella propria routine di allenamento. Grazie all’intuizione della famiglia Cavalletti, proprietaria e anima ingegneristica della Fenix Group di Montesilvano di Pescara, però, la prospettiva venne spostata dalla medicina dello sport al settore flebolinfologico, metabolico e soprattutto rigenerativo tissutale, intuendo che la microvibrazione compressiva poteva essere utile per vascolarizzare, drenare, stimolare e rigenerare. Ricordo che all’epoca presentai la tecnologia usando aggettivi come rivoluzionaria e dichiarandola elettiva per agire in modo efficace sullo strato cutaneo dermoepidermico,sul pannicolo sottocutaneo e adiposo, sul sistema microcircolatorio e sulla matrice interstiziale. In un successivo studio del 2008 evidenziai la possibilità di ottenere importanti miglioramenti nella riduzione dell’edema, del lipolinfedema, del tessuto adiposo superficiale e soprattutto del dolore, oltre a visibili miglioramenti nella cosiddetta buccia d’arancia della cellulite, grazie alle azioni vascolarizzanti e di drenaggio, assieme alle attivazioni metaboliche tessutali. Ci sono stati in questi anni dei tentativi d’imitazione della metodica e dell’apparecchiatura, ma ritengo che Endosphères sia tuttora unica nel raggiungere i risultati ottenuti nelle giuste indicazioni e con la precisa tecnica. Da questo punto di vista sembra che sia cambiato poco, ma ci sono stati notevoli evoluzioni grazie alle avanzate tecniche di costruzione e ai nuovi materiali che sono stati inseriti in un nuovo sofisticato processo di automazione dello strumento che hanno permesso di affinare le tecniche operative e i vari protocolli terapeutici, facendola infine diventare una metodica essenziale anche per il trattamento della lipodistrofia dolorosa e, soprattutto, del linfedema. Senza contare che la stessa tecnologia oggi trova applicazione anche nel trattamento anti-aging del volto.

 

Microcompressione: può ricordarci come agisce in profondità?

Certo, la Microvibrazione Compressiva, propria di Endosphères, utilizza una tipica “microcompressione” dei tessuti, a frequenza e pressione variabile, che origina una microvibrazione tessutale, cioè una oscillazione con una precisa e predefinita frequenza e potenza: la prima per stabilire la ritmicità, la seconda per la profondità dell’onda vibratoria. Ciò è reso possibile da un particolare manipolo costituito da un rullo che contiene alcune file di microsfere di silicone, un rullo ruotante caratterizzato da una serie di “spiedini” che contengono 60 particolari microsfere di morbido silicone che provocano la microvibrazione compressiva del tessuto grazie alla rotazione del rullo e delle microsfere. Ogni sfera ha un suo peso, una particolare forma e típica struttura e l’insieme delle microsfere, ruotando a frequenze e pressioni preindicate, permette quel meccanismo d’azione che genera oscillazioni tessutali capaci di stimolare i meccanorecettori dermici, drenare e vascolarizzare il tessuto, eseguire delle particolari azioni di effetto pompa aspirativa/compressiva e, soprattutto, favorire le attività plastiche della matrice interstiziale. I tentativi di imitazione dello strumento hanno trovato difficoltà proprio nella particolare struttura delle microsfere e nei sofisticati equilibri fra il peso del manipolo, la rotazione dei rulli e la costruzione delle microsfere. Stiamo parlando di una metodica altamente ingegnerizzata e attentamente studiata e costruita, come dimostrano del resto i tanti studi scientifici che ne hanno supportato lo sviluppo e i brevetti internazionali che la certificano.

Per cosa può essere utilizzata la Microvibrazione Compressiva?

Le variazioni della frequenza di lavoro permettono delle microstimolazioni recettoriali dermiche che portano anche a una progressiva riduzione della lassità tessutale per aumento e rimodulazione della struttura cutanea. La stimolazione di vari punti, ottenuta con la compressione ripetuta delle microsfere ruotanti, produce delle tipiche onde oscillatorie nei tessuti (microvibrazione) che generano differenti azioni, che vanno dal drenaggio venolinfatico all’attivazione della microcircolazione arteriolare con aumento del numero dei vasi attivi che producono aumento della temperatura e della produzione energética da parte dei mitocondri. L’aumento della temperatura, assieme alla depurazione dei tessuti, inducono poi la riduzione del dolore fasciomuscolare e la riduzione progressiva del tessuto adiposo superficiale, soprattutto se il trattamento è associato a un giusto regime alimentare depurativo e metabolico personalizzato. Infine, come detto, oltre a costituire secondo la mia opinione, il trattamento di elezione nei varitipi di cellulite adiposa, edematosa e fibrosa, lo è anche per il fibroedema evolutivo, il lipoedema e la lipodistrofia dolorosa. Senza contare che può essere un elemento di un protocollo più ampio attorno cui, nel caso, possono ruotare ed essere associate altre metodologie necessarie.

Per quali tipologia di pazienti è particolarmente raccomandata?

Il trattamento è indicato nei pazienti chehanno dolore fasciomuscolare e del pannicolo sottocutaneo degli arti inferiori, quando c’è edema, linfedema e lipodistrofia dolorosa della coscia e del polpaccio, ma anche della braccia e del torace, quando c’è sovrappeso lieve o moderato con adiposi dell’addome e della coscia, infine nei pazienti con contratture o ipertensioni muscolari.

Per esperienza in quali casi la sconsiglia?

La Endosphères Therapy è un trattamento físico che può essere utilizzato a vari livelli, sia da operatori sanitari sia da operatori dell’estetica professionale con apparecchiature dedicate e protocolli operativi caratterizzati dalla non invasività, dalla ripetitività e dalla piacevolezza del trattamento. Tuttavia, anche in mancanza di vere complicazioni e di effetti collaterali, la deontologia medica consiglia di fare attenzione a pazienti in terapia chemioterapica e con interventi addominali o ortopedici recenti, a pazienti che hanno da poco subito tromboflebiti o che assumono anticoagulanti e cortisone, così come in pazienti che presentano herpes acuto o infezioni dermiche in atto. Da questo punto di vista la Fenix Group è comunque molto attenta, avendo elaborato un preciso decalogo di comportamento per gli operatori medici e della estetica professionale, oltre a mettere a disposizione di operatori e utenti finali un Comitato Scientifico, sempre pronto a chiarire dubbi e dare indicazioni in merito a condizioni fisiche specifiche.

 

FONTE: Articolo tratto dalla rivista “La Pelle”, numero di Settembre/Ottobre 2020

 

 

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