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Quando preoccuparsi del dolore al petto - prevenzione cardiologica 1

Quando preoccuparsi del dolore al petto?

Quando preoccuparsi del dolore al petto che arriva e ti lascia nel panico, a volte senza alcun preavviso, da un momento all’altro magari dopo uno sforzo fisico, dopo uno stress emotivo o mentre sei a riposo? E come valutare quei sintomi che accompagnano il dolore, come la tachicardia o il senso di oppressione? Ne parliamo in questo post dove spieghiamo quali sono i sintomi da considerare, ma soprattutto come evitare di finire in una spirale di paure senza senso.

Cosa sarà quel dolore al torace?

È la domanda più comune che ci si chiede al comparire del dolore toracico, quel dolore che sembra la chiara avvisaglia di qualcosa di più grave, e che prima o dopo potrebbe capitare. Il pensiero più temuto, quello che inizia a prendere il sopravvento quando fa male il petto, è che possa trattarsi di un attacco di cuore.

Dolore, sensazioni di oppressione o bruciore al petto, sintomi che potremmo associare all’infarto, possono facilmente indurre in errore e gettare nel panico.

Di fatto, in realtà, le cause del dolore / bruciore toracico e della sensazione di oppressione possono essere diverse (es: indigestione, pancreatite, forte crisi di ansia o attacco di panico), e non necessariamente essere legate a un problema di cuore e arterie.

La verità è che il pensiero più “nero” tocca in particolare persone che:

  • soffrono già di disturbi cardiovascolari
  • sono in età a rischio
  • sono consapevoli di non seguire uno stile di vita corretto
  • sono soggette ad associare un qualsiasi malessere a una patologia più grave
  • non fanno adeguata prevenzione.

I sintomi da non sottovalutare 

 Ci sono dei sintomi che possiamo considerare per capire quando preoccuparsi del dolore al petto. Infatti, il dolore al centro del torace (quando associato all’attacco di cuore) è solo uno dei possibili sintomi che possono comparire, tra i quali:

  • pressione alta
  • difficoltà respiratoria
  • stanchezza insolita e spossante
  • vertigini e nausea
  • vampate di calore / sudore freddo
  • dolori diffusi tra volto e collo
  • dolore a una o entrambe le braccia
  • formicolio, intorpidimento di schiena, braccia, collo.

I sintomi che non rappresentano una minaccia per il cuore

Il dolore acuto che viene all’improvviso e dura pochi secondi quando si respira o si dà un colpo di tosse, non è un sintomo preoccupante, come non lo è il dolore localizzato in una sola zona – che duri anche per diversi giorni senza altri sintomi – e neanche il dolore che si avverte se si preme sul petto o se si fanno dei movimenti con il corpo.

 Non brancolare nel buio: la salute del cuore si cerca prima e non dopo la comparsa dei sintomi

A monte di tutte queste premesse, per fortuna, l’infarto si può prevenire. Non dobbiamo aspettare la furia dei sintomi a ricordarci che anche il cuore può ammalarsi.Invece di pensare a quando preoccuparsi del dolore al petto, di passare quei sintomi al vaglio della propria razionalità e del buon senso, prima di qualsiasi elaborazione, non sarebbe molto più semplice mettersi al riparo da qualsiasi dubbio, indagando la salute del cuore? Se ci affidiamo al presagio o alla “paranoia” che scatta quando compare il dolore, certo non possiamo dormire sonni tranquilli. E quando e se dovesse tornare, quel sintomo continuerà a spaventarci. Tante persone, dopo l’esperienza del dolore e dopo aver fugato il dubbio, tornano tranquille alla loro quotidianità dimenticando di quanto sia fondamentale la salute del cuore , a prescindere dal dolore al petto estemporaneo che ne ricorda l’esistenza.

Il cuore è lì che pompa sangue e non richiama la nostra attenzione come farebbero altri organi. Ma ciò non toglie che anche e soprattutto il cuore abbia bisogno di una “revisione” di tanto in tanto e nella fattispecie di:

  • Visita cardiologica
  • Ecocardiogramma / Elettrocardiogramma
  • Misurazione della pressione arteriosa.

Qualsiasi sia la causa che induce a cercare nel sintomo la risposta peggiore, la soluzione più semplice, rapida e logica è quella di prevenire il rischio, a maggior ragione se ci sono già problemi di pressione alta, se si fuma regolarmente, se non si pratica alcuna attività fisica e se la dieta alimentare non è corretta come dovrebbe.

 

Quando preoccuparsi del dolore al petto - prevenzione cardiologica 1

Questi fattori di rischio rientrano in quelle condizioni di cui si ha consapevolezza. Ignorarli significa mettersi nelle mani del caso e vivere in balìa del sintomo, anche quello più banale, che agisce proprio in questa contraddizione di fondo:

 Paura di ammalarsi e passività nei confronti della prevenzione.

 Liberati dei modelli di pensiero che mettono a rischio la tua salute.

 Le vere cause della degenerazione di patologie e disturbi che diventano gravi perché non presi in tempo, sono i modelli di pensiero fuorvianti che agiscono profondamente nel nostro vivere quotidiano. Liberarsene è quanto di più efficace si possa fare per la propria salute e per amore della propria famiglia. Quando capita di incontrare alcuni pazienti o anche di parlare di prevenzione cardiaca con persone, vengono fuori quei modelli di pensiero che guidano le nostre scelte meno sensate:

  • Sono troppo giovane per rischiare un attacco di cuore
  • Sono in ottima forma
  • Non ho tempo per fare i controlli
  • Non voglio far preoccupare nessuno.

Una volta scardinati questi preconcetti, la prevenzione cardiaca sarà quel passo naturale che ti libera dal rischio e dalla paura del sintomo.

Quando preoccuparsi del dolore al petto - prevenzione cardiologica 1

Quando preoccuparsi del dolore al petto?
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