Perchè è consigliabile sottoporsi alla visita cardiologica una volta l’anno?
Mai come oggi la salute è un valore fondamentale. L’esperienza della crisi sanitaria, non solo ci ha insegnato il valore dei piccoli gesti quotidiani, ma ci ha anche ricordato il ruolo di primo piano della prevenzione nel prendersi cura di noi stessi e del nostro corpo, per fare in modo che goda sempre della massima salute.
Senza dubbio, protagonista del benessere complessivo dell’organismo è il cuore che, lavorando senza sosta, indipendentemente della nostra volontà, pompa ossigeno nel sangue, rendendo possibile il corretto funzionamento di tutti gli altri organi.
Per questo è importante controllarsi periodicamente e, anche se non si soffre di patologie particolari o non si pratica attività sportiva agonistica, è consigliabile sottoporsi alla visita cardiologica una volta l’anno. Il cuore è un muscolo e, come tale, va tenuto sotto controllo.
Chiaramente, se nei pazienti asintomatici la visita cardiologica di check-up è consigliata come prassi di routine preventiva, in quelli che accusano sintomi particolari come: palpitazioni, forte carenza di energie, svenimenti, respirazione faticosa a riposo e dolori al torace, diventa doverosa, perché fondamentale per diagnosticare e curare numerose patologie. Ugualmente, per i pazienti con protesi valvolari, è buona norma eseguirla periodicamente, per non incorrere in gravi disturbi.
Cosa permette di verificare la visita cardiologica ?
La visita cardiologica permette di verificare la presenza di patologie come cardiomiopatia, cardiopatia ischemica, scompenso cardiaco, ipertensione arteriosa, valvulopatia mitralica e la valvulopatia aortica. In più, grazie all’elettrocardiogramma, esame diagnostico che verifica lo stato dell’attività elettrica svolta dal cuore nell’ambito del ciclo cardiaco, è possibile valutare l’esistenza di problematiche alle coronarie, alterazioni del volume e del ritmo cardiaco.
La visita cardiologica si compone di tre fasi essenziali. La prima fase in cui il paziente si racconta, dando informazioni al medico cardiologo circa il suo stile di vita e menzionando l’eventuale presenza in famiglia di malati di cuore. La seconda il cui il medico esegue un esame clinico dell’apparato cardiovascolare del paziente, mediante percussione, auscultazione e misurazione della pressione arteriosa.
La terza fase che prevede l’esecuzione dell’elettrocardiogramma, durante il quale, dopo l’applicazione al paziente di speciali elettrodi in vari punti del corpo, l’elettrocardiografo registra l’attività cardiaca e la elabora sotto forma di tracciato grafico.
Infine, qualora lo scopo della visita cardiologica sia un ulteriore approfondimento e precisione nel controllo si può eseguire un ecodoppler cardiaco al fine di verificare visibilmente i parametri cardiaci.
