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Il Pallone Intragastrico

Cos’è?

Il pallone intragastrico è un dispositivo di forma sferica riempito con soluzione fisiologica o aria a seconda dei modelli (da 500 a 880 ml), che viene posizionato dentro lo stomaco in corso di esame endoscopico.

Qual è il paziente ideale?

  • L’indicazione principale è il suo utilizzo per l’ottimizzazione ponderale nei casi di obesità “complessa” (Body Mass Index, BMI > 50 Kg/m2), in vista di un intervento chirurgico definitivo
  • Può essere utilizzato nei casi di obesità lieve (BMI < 35 Kg/m2), ove sarebbero preclusi trattamenti chirurgici
  • Può essere utilizzato negli adolescenti, con finalità anche di test di compliance
  • Rappresenta un trattamento praticabile nell’anziano e nel paziente ad alto rischio chirurgico

Come si esegue il Pallone Intragastrico?

Il pallone intragastrico viene inserito per via endoscopica, mediante gastroscopia, generalmente in lieve sedazione anestesiologica.

Come agisce?

Una volta inserito, il pallone funge da corpo estraneo che occupa una buona porzione di fondo dello stomaco, riducendone la capacità. Il meccanismo d’azione quindi è quello di indurre un precoce senso di sazietà dopo l’introduzione di piccole quantità di cibo. La risposta fisiologica del paziente varia a seconda del regime dietetico seguito, delle condizioni generali, del tipo e dell’intensità delle attività svolte.

Controindicazioni

Controindicazioni all’inserimento del pallone sono da considerarsi la presenza di una voluminosa ernia jatale ed una patologia infiammatoria esofagea e/o gastrica in fase attiva.

Quando va rimosso?

Il pallone intragastrico va rimosso al massimo dopo 6 mesi dal suo posizionamento o prima del termine al sopraggiungere di sintomatologia predittiva di intolleranza o complicanze.

L’articolo “Il Pallone Intragastrico“ è stato scritto da:

Dott. Zullino Antonio Specialista in 
Chirurgia Bariatrica

 

Il Pallone Intragastrico
Chirurgia Bariatrica
Percorso Dimagrimento Mediga 

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Il colon irritabile

Il colon irritabile

Soffri di colon irritabile? La malattia del colon irritabile è un disordine cronico gastrointestinale caratterizzato dalla presenza di dolore e gonfiore addominale, costipazione e diarrea. Questa condizione, anche nota come sindrome dell’intestino irritabile (IBS), colpisce milioni di persone in tutto il mondo.

Il colon irritabile è una patologia complessa e i sintomi possono variare da persona a persona. Alcune persone possono sperimentare principalmente dolore addominale, mentre altre possono avere principalmente problemi di regolarità intestinale. Spesso, i sintomi si alternano tra periodi di costipazione e periodi di diarrea.

Le cause esatte del colon irritabile non sono ancora del tutto chiare. Tuttavia, si ritiene che una combinazione di fattori possa contribuire alla sua insorgenza. Tra questi fattori rientrano lo stress, l’alimentazione, le infezioni intestinali e le modifiche della flora batterica nell’intestino.

Non esiste una cura definitiva per il colon irritabile, ma ci sono diverse strategie che possono aiutare a gestire i sintomi. Una delle prime cose da fare è identificare gli alimenti che possono scatenare o peggiorare i sintomi e evitarli. Alcuni cibi comuni che possono causare problemi sono latticini, glutine, caffè e bevande gassate.

Oltre all’alimentazione, lo stress può giocare un ruolo significativo nel peggioramento dei sintomi del colon irritabile. Pertanto, è importante imparare tecniche di gestione dello stress come la meditazione, lo yoga o l’esercizio fisico regolare.

In alcuni casi, il medico può prescrivere farmaci per alleviare i sintomi del colon irritabile. Questi possono includere antispastici per ridurre il dolore addominale e i crampi, o farmaci per la diarrea o la costipazione.

Sebbene il colon irritabile possa essere fastidioso e influire sulla qualità della vita, è importante ricordare che non è una malattia grave o potenzialmente mortale. Con un’adeguata gestione dei sintomi e uno stile di vita sano, molte persone riescono a vivere una vita normale nonostante questa condizione. Se si sospetta di avere il colon irritabile, è importante consultare un medico per una diagnosi corretta e un piano di trattamento adeguato.

A cosa è dovuto il colon irritabile

Le cause principali che portano l’insorgere del colon irritabile vede al primo posto stress e rabbia. Come detto l’eccessiva richiesta di energia da parte del cervello rivolta all’intestino provoca un allarme all’organismo, che può sfociare appunto nei sintomi del colon irritabile. e.

Tuttavia, è importante sottolineare che il colon irritabile è una condizione complessa e multifattoriale, e spesso le cause possono variare da individuo a individuo. Oltre allo stress e alla rabbia, ci sono altri fattori che possono contribuire al suo sviluppo.

Una delle possibili cause del colon irritabile potrebbe essere una disfunzione della motilità intestinale. In alcune persone con questa condizione, i muscoli dell’intestino sono iperattivi o ipoattivi, causando alterazioni nella regolarità dei movimenti intestinali. Questo può portare a episodi di diarrea o costipazione, caratteristici del colon irritabile.

Altre possibili cause possono includere la sensibilità intestinale aumentata o alterata. Nel colon irritabile, l’intestino può essere più sensibile agli stimoli normalmente innocui come il gas o le feci. Questo può causare dolore addominale e gonfiore.

Inoltre, alcuni studi hanno suggerito che le alterazioni nella composizione della flora batterica intestinale potrebbero giocare un ruolo nel colon irritabile. La flora batterica intestinale svolge un ruolo importante nella digestione e nell’assorbimento dei nutrienti. Alterazioni nella sua composizione potrebbero influenzare negativamente la funzionalità intestinale, contribuendo ai sintomi del colon irritabile.

Fattori come l’alimentazione, lo stile di vita e la predisposizione genetica possono anche influenzare lo sviluppo del colon irritabile. Alcuni alimenti possono scatenare i sintomi o peggiorarli, come ad esempio cibi piccanti o ricchi di grassi. Inoltre, uno stile di vita sedentario o una predisposizione genetica possono aumentare il rischio di sviluppare la condizione.

Il colon irritabile è una condizione complessa e le sue cause possono variare da individuo a individuo. Se si sospetta di avere questa condizione, è importante consultare un medico per una diagnosi accurata e un adeguato piano di trattamento.

colon irritabile - Studio medico Aloè

A cosa sono dovuti i disturbi intestinali

Le cause dei disturbi intestinali possono essere davvero numerose: si va da infezioni virali o batteriche, fino a patologie più serie e croniche. Anche lo stress o una dieta non del tutto idonea possono incidere sulla salute di stomaco e intestino.
Uno dei disturbi intestinali più comuni è il colon irritabile, anche conosciuto come sindrome dell’intestino irritabile (IBS). Questo disturbo colpisce milioni di persone in tutto il mondo e si manifesta con sintomi come dolore addominale, gonfiore, diarrea o stitichezza.

Le cause esatte del colon irritabile non sono ancora del tutto chiare, ma si ritiene che la combinazione di diversi fattori possa contribuire alla sua comparsa. Tra le possibili cause vi sono:

1. Disfunzione del sistema nervoso intestinale: Il colon irritabile potrebbe essere causato da un’alterazione nella comunicazione tra il cervello e l’intestino. Questo può portare a un aumento della sensibilità intestinale e a contrazioni muscolari anormali nell’intestino.

2. Alterazioni nella flora batterica intestinale: L’equilibrio tra i diversi tipi di batteri presenti nell’intestino può essere compromesso nel caso del colon irritabile. Questo squilibrio può influire sulla digestione e sull’assorbimento dei nutrienti, causando sintomi gastrointestinali.

3. Stress e ansia: Lo stress emotivo è spesso associato all’insorgenza o all’aggravamento dei sintomi del colon irritabile. Il sistema nervoso intestinale è collegato al sistema nervoso centrale e le emozioni negative possono influire sulla motilità intestinale.

4. Intolleranze alimentari: Alcuni alimenti possono scatenare sintomi del colon irritabile nelle persone che ne sono sensibili. Ad esempio, lattosio, glutine o alcuni tipi di fibre possono causare problemi digestivi.

5. Cambiamenti nella routine quotidiana: Anche piccoli cambiamenti nella routine, come viaggi frequenti o orari di pasto irregolari, possono influire sulla regolarità intestinale e scatenare sintomi del colon irritabile.

È importante sottolineare che il colon irritabile è una condizione cronica ma gestibile. Non esiste una cura definitiva per questa sindrome, ma è possibile alleviare i sintomi attraverso modifiche dello stile di vita, come l’adozione di una dieta equilibrata, la riduzione dello stress e l’uso di farmaci specifici prescritti dal medico.

I disturbi intestinali possono essere causati da una serie di fattori, tra cui infezioni, patologie croniche, stress e dieta. Il colon irritabile è uno dei disturbi intestinali più comuni e si manifesta con sintomi come dolore addominale, gonfiore, diarrea o stitichezza. Le cause esatte del colon irritabile non sono ancora completamente comprese, ma si ritiene che la disfunzione del sistema nervoso intestinale, le alterazioni della flora batterica intestinale, lo stress e l’ansia, le intolleranze alimentari e i cambiamenti nella routine quotidiana possano contribuire alla sua comparsa. Non esiste una cura definitiva per il colon irritabile, ma è possibile gestire i sintomi attraverso modifiche dello stile di vita e l’uso di farmaci prescritti dal medico.

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Sindrome dell'intestino irritabile

Comunemente conosciuta con il termine colite, la sindrome dell’intestino irritabile (IBS – Irritable Bowel Syndrome) colpisce mediamente 6 milioni di italiani, maggiormente donne tra i 20 ed i 40 anni. Anche se non associabile al rischio di gravi malattie, l’IBS non deve essere trascurata e sottovaluta, o affrontata con procedure che tengono momentaneamente a bada il sintomo. .

La sindrome dell’intestino irritabile è un disturbo cronico del tratto digestivo caratterizzato da dolori addominali, gonfiore, diarrea e/o stitichezza. I sintomi possono variare da persona a persona e possono essere scatenati da fattori come lo stress, l’alimentazione, le infezioni intestinali o gli squilibri nella flora batterica.

Nonostante non esista una cura definitiva per l’IBS, esistono molte strategie che possono aiutare a gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti. Una corretta alimentazione è fondamentale per ridurre le infiammazioni intestinali e alleviare i sintomi. È consigliabile evitare cibi che possono irritare l’intestino, come latticini, cibi piccanti, cioccolato e bevande gassate. Inoltre, è importante seguire una dieta ricca di fibre per favorire un regolare transito intestinale.

Oltre all’alimentazione, lo stress può giocare un ruolo significativo nell’insorgenza e nell’aggravarsi dei sintomi dell’IBS. Pertanto, è importante imparare tecniche di gestione dello stress, come la meditazione, lo yoga o l’esercizio fisico regolare. Anche il sonno è un fattore importante da considerare, poiché un riposo insufficiente può peggiorare i sintomi dell’IBS.

In alcuni casi, il medico potrebbe prescrivere farmaci per alleviare i sintomi dell’IBS, come antispastici per ridurre i dolori addominali o lassativi per combattere la stitichezza. Tuttavia, è sempre consigliabile consultare uno specialista prima di assumere qualsiasi farmaco.

Infine, è importante sottolineare che l’IBS è una condizione cronica che richiede una gestione a lungo termine. È fondamentale lavorare in stretta collaborazione con il proprio medico per trovare le strategie migliori per controllare i sintomi e migliorare la qualità della vita. Con unacorretta gestione e un approccio multidisciplinare, è possibile ridurre l’impatto dell’IBS sulla vita quotidiana e vivere una vita soddisfacente nonostante la presenza del disturbo.

Sebbene la sindrome dell’intestino irritabile possa essere fastidiosa e influire sulla qualità della vita, esistono molte strategie per gestire i sintomi e migliorare la situazione. È importante essere consapevoli di quali fattori scatenano i sintomi e adottare un approccio olistico che includa una corretta alimentazione, tecniche di gestione dello stress, sonno adeguato e, se necessario, farmaci. Ricordate sempre di consultare un professionista sanitario prima di apportare qualsiasi cambiamento nella vostra routine per garantire il miglior risultato possibile nel trattamento della sindrome dell’intestino irritabile.

Il colon irritabile 
Sindrome dell’intestino irritabile 
Studio Medico Aloè 

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il microbiota e le cellule microbiotiche

Il microbiota e le cellule microbiche

Sembra assurdo, ma l’intestino umano rappresenta uno degli ecosistemi microbici con la maggior densità di popolazione presente in natura e il numero di cellule microbiche sono circa 10 volte superiori rispetto al numero totale delle nostre cellule somatiche e germinali.

Probabilmente molti di noi associano la parola microbo ad una cosa negativa; contrariamente a quanto si pensa esistono batteri che hanno degli effetti positivi per il nostro organismo, ma, ovviamente, sono presenti anche quelli che causano patologie nell’uomo, che però, mantenendo una determinata composizione della flora batteria, avranno degli effetti neutri.

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RESTARE IN FORMA in quarantena

Restare in forma in quarantena

Restare in forma in quarantena?
Ci vuole coraggio !!!

Questa quarantena è dura per tutti noi, ed è facile lasciarsi andare allo sconforto … Se stai avendo difficoltà a prenderti cura di te, del tuo corpo e della tua alimentazione, tutto quello di cui hai bisogno potrebbe essere un po’ di coraggio. Per questo motivo Mediga, in collaborazione con il nostro Life Coach Girolamo Grammatico, vuole mettere a disposizione per te gratuitamente un esercizio di meditazione per ritrovare il coraggio di cui abbiamo bisogno per affrontare la quarantena e tornare a prenderci cura della nostra alimentazione e del nostro corpo.

COMPILA IL FORM sotto e inserisci i tuoi dati per ricevere l’esercizio in formato MP3 per allenare il CORAGGIO; scarica gratuitamente direttamente nella tua mail o sul tuo numero WhatsApp:

 





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    il Fegato

    Il Fegato : il laboratorio per le funzioni vitali in benessere

    Il fegato è un organo fondamentale ma anche curioso perché non da disturbi e non da dolore. Deriva dal sangue e se si pensa che eliminando l’80% con un intervento chirurgico, il 20% rimasto ricresce in un mese e torna alla dimensione esattamente di prima possiamo comprendere la sua meravigliosa utilità. Tutto ciò che mangiamo entra in questa centrale metabolica ed esso deve depurare anche le sostanze tossiche o un eccesso di grasso che si accumula creando così la steosi epatica. Ma fegato grasso e persone grasse sono la stessa cosa? Non è sempre così perché anche le persone in normopeso possono avere un disturbo metabolico ( colesterolo alto, trigliceridi, alcool) e quindi soffrire di questo problema

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