Chirurgia Mammaria (Mastopessi e Mastoplastica Additiva e Riduttiva)
Gravidanza ed allattamento possono alterare il volume e l’elasticità del seno. Il cambiamento della mammelle che si preparano alla fase dell’allattamento è una delle condizioni che maggiormente caratterizza la gravidanza. Durante le fasi della gravidanza e dell’allattamento il volume ghiandolare delle mammelle diminuisce; le mammelle si svuotano e il polo mammario superiore perde proiezione, la ghiandola mammaria crolla e di conseguenza l’areola e il capezzolo cedono verso il basso, perdendo la loro posizione originale. Molte donne, a seguito della gravidanza e dell’allattamento, notano un mutamento significativo nella forma delle mammelle, oltre all’importante perdita di volume del seno tipica del post-allattamento.
La forma e il volume delle mammelle può essere trattato chirurgicamente con due operazioni: la mastopessi e la mastoplastica additiva.
La mastopessi è un’operazione chirurgica il cui scopo è quello di donare un aspetto più tonico e compatto alla mammella, donandole una posizione anatomica più gradevole. È un’operazione che può essere sia realizzata da sola sia in associazione con la mastoplastica additiva. Nella mastoplastica additiva si ricorre all’utilizzo di protesi mammarie per andare ad intervenire anche sul volume mammario e sulla ridefinizione del profilo della mammella.
Nella chirurgia post-parto, per trattare la caduta e lo svuotamento delle mammelle, possono essere adottate due diverse soluzioni e la scelta si effettua a seconda del volume delle mammelle prima dell’operazione.
Il chirurgo può decidere di effettuare esclusivamente la mastopessi, ossia la procedura chirurgica che consente il rimodellamento e il sollevamento della mammella. Attraverso la mastopessi è possibile donare un profilo e una proiezione più gradevole alla mammella, andando ad operare ed a ricompattare il tessuto mammario in eccesso.
Altrimenti il chirurgo può abbinare alla mastopessi un’operazione di mastoplastica additiva, che comporta l’inserimento di una protesi mammaria. La mastoplastica additiva è la tecnica chirurgica che permette di aumentare il volume mammario, compensando la perdita di volume tipica del post-parto e del post-allattamento. La scelta dell’impianto si compie in una fase preoperatoria, nella quale si effettua un progetto operatorio che mira a soddisfare le aspettative della paziente, che sia adeguato al suo stile di vita e che possa risultare armonioso nel complesso della sua figura corporea.
Nella mastoplastica additiva esistono diversi approcci chirurgici; l’incisione della cute può essere effettuata sull’ascella oppure intorno all’areola, o nel solco sottomammario. L’impianto invece può essere posizionato sia in un piano sottoghiandolare sia in un piano sottomuscolare. È fondamentale che la paziente comprenda e discuta insieme al chirurgo le diverse opzioni chirurgiche, in modo da poter capire quale sia la più adeguata per lei.
In alcuni casi, le mammelle invece presentano un volume eccessivo rispetto al resto del corpo, creano una sproporzione nell’immagine complessiva del corpo e generando anche un disagio legato al peso eccessivo delle mammelle. Per prepararsi all’allattamento, le mammelle aumentano di volume e in diversi casi, come menzionato precedentemente, queste si sgonfiano nella fase del post-allattamento. Tuttavia, a volte le mammelle non tornano alla forma originale, rimanendo di un volume troppo eccessivo e spesso fastidioso per svolgere anche normali attività giornaliere o per praticare sport. In questi casi, il chirurgo procederà con un’operazione di mastoplastica riduttiva. Con la mastoplastica riduttiva il chirurgo elimina il tessuto mammario in eccesso, donando al sena tonicità e proporzione rispetto al resto del corpo, migliorandone il profilo.
Durante l’intervento di mastoplastica riduttiva, si eseguono delle incisioni cutanee e sottocutanee per rimodellare il tessuto mammario e rimuovere la parte in eccesso; dopo aver modellato il tessuto mammario in una forma anatomicamente più proporzionata, si procede con il sollevamento del tessuto mammario e del complesso areola-capezzolo, per posizionarli in maniera più gradevole ad armoniosa dal punto di vista anatomico.
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