Cos’è?
Il Minibypass gastrico è un intervento di tipo misto che, da un punto di vista anatomico e funzionale, abbina i meccanismi della Sleeve Gastrectomy e del Bypass Gastrico. Concomita quindi un meccanismo restrittivo e uno metabolico-ormonale.
Qual è il paziente ideale?
Il Minibypass gastrico può essere proposto come una procedura bariatrica primaria nei pazienti affetti da obesità grave, specie con sindrome metabolica, più spesso (almeno nel nostro credo) come procedura secondaria nei pazienti con precedente bendaggio gastrico o sleeve gastrectomy con insuccesso ponderale.
Come si esegue?
L’intervento consiste in un primo tempo chirurgico restrittivo finalizzato alla creazione di una tasca gastrica verticale, del volume di circa 60 ml, preposta ad accogliere il cibo e non più comunicante con il resto dello stomaco. Il secondo tempo dell’intervento prevede il collegamento tra la tasca gastrica e l’intestino tenue, “saltando” (by-passando) un tratto di circa 180-250 cm misurati dal Treitz.
Come agisce?
Il meccanismo della perdita di peso del Minibypass gastrico riflette la riduzione dell’introito di cibo (meccanismo restrittivo) e il ridotto assorbimento di questo lungo il canale intestinale (meccanismo malassorbitivo)
Pro e contro
L’intervento ha il vantaggio di essere molto efficace sul calo ponderale. Presenta le stesse complicanze e richiede le medesime attenzioni del Bypass Gastrico da un punto di vista del comportamento alimentare del paziente. Presenta in più il rischio del reflusso biliare, complicanza che può talvolta richiedere un intervento chirurgico revisionale.