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Minibypass Gastrico

Cos’è?

Il Minibypass gastrico è un intervento di tipo misto che, da un punto di vista anatomico e funzionale, abbina i meccanismi della Sleeve Gastrectomy e del Bypass Gastrico. Concomita quindi un meccanismo restrittivo e uno metabolico-ormonale.

Qual è il paziente ideale?

Il Minibypass gastrico può essere proposto come una procedura bariatrica primaria nei pazienti affetti da obesità grave, specie con sindrome metabolica, più spesso (almeno nel nostro credo) come procedura secondaria nei pazienti con precedente bendaggio gastrico o sleeve gastrectomy con insuccesso ponderale.

Come si esegue?

L’intervento consiste in un primo tempo chirurgico restrittivo finalizzato alla creazione di una tasca gastrica verticale, del volume di circa 60 ml, preposta ad accogliere il cibo e non più comunicante con il resto dello stomaco. Il secondo tempo dell’intervento prevede il collegamento tra la tasca gastrica e l’intestino tenue, “saltando” (by-passando) un tratto di circa 180-250 cm misurati dal Treitz.

Come agisce?

Il meccanismo della perdita di peso del Minibypass gastrico riflette la riduzione dell’introito di cibo (meccanismo restrittivo) e il ridotto assorbimento di questo lungo il canale intestinale (meccanismo malassorbitivo)

Pro e contro

L’intervento ha il vantaggio di essere molto efficace sul calo ponderale. Presenta le stesse complicanze e richiede le medesime attenzioni del Bypass Gastrico da un punto di vista del comportamento alimentare del paziente. Presenta in più il rischio del reflusso biliare, complicanza che può talvolta richiedere un intervento chirurgico revisionale.

L’articolo “Il Pallone Intragastrico“ è stato scritto da:

Dott. Zullino Antonio Specialista in 
Chirurgia Bariatrica

 

Minibypass Gastrico
Chirurgia Bariatrica
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Bypass Gastrico Roux-en-Y

Bypass Gastrico Roux-en-Y Cos’è?

Il Bypass Gastrico è un intervento ad azione mista, restrittiva e metabolica: esso agisce sia riducendo l’appetito e determinando sazietà precoce (meccanismo restrittivo) per via delle dimensioni del “nuovo” stomaco (pouch gastrica) sia riducendo la produzione di alcuni ormoni responsabili della fame ed aumentando invece la produzione di altri in grado di aumentare il senso di sazietà (meccanismo ormonale). Inoltre ha anche un effetto metabolico spiccato, agisce cioè in modo efficace sul diabete di tipo 2 e sulle dislipidemie, inducendo in molti casi e in tempi rapidi una remissione della malattia e riducendone quasi totalmente la terapia necessaria

Qual è il paziente ideale?

Il Bypass Gastrico è un intervento particolarmente indicato nell’obesità grave con sindrome metabolica, nei pazienti affetti da diabete scompensato anche con obesità moderata, nei sweet eaters e nei pazienti in cui concomita la malattia da reflusso gastro-esofageo. A parte queste categorie può essere proposto in tutti i pazienti affetti da obesità grave.

Come si esegue?

L’intervento classico consiste nella creazione di una piccola tasca gastrica che non comunica con il resto dello stomaco, ma viene direttamente collegata all’intestino tenue a distanza variabile dal duodeno. Il tratto di intestino che rimane così escluso dal transito degli alimenti, chiamato “tratto bilio-pancreatico”, viene a sua volta unito a distanza variabile dallo stomaco con il “tratto alimentare” a formare il “tratto comune”.

Come agisce Bypass Gastrico Roux-en-Y 

Il meccanismo della perdita di peso del bypass gastrico non è completamente noto. Vi influiscono: la riduzione della quantità di cibo introdotto per cui è sufficiente introdurre una piccola quantità di cibo per ottenere il senso di sazietà; l’arrivo di cibo appena masticato in un tratto di intestino che non era abituato a riceverlo in questa forma, determina una riduzione dell’appetito ed una sazietà precoce di grado variabile; buona parte del cibo resta non digerito e quindi non assorbibile

Pro e contro

L’intervento ha il vantaggio di essere efficace e ben tollerato. Richiede spesso una adeguata compliance comportamentale alimentare del paziente per evitare alcuni disturbi funzionali come la dumping syndrome e uno stretto monitoraggio nei primi anni per evitare potenziali carenze vitaminiche.

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Dott. Zullino Antonio Specialista in 
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Diversione Bilio-Pancreatica

Cos’è?

È una procedura malassorbitiva, sempre meno utilizzata nello scenario della chirurgia bariatrica. Si tratta di un intervento complesso dal punto di vista tecnico ma anche e soprattutto da quello della gestione del paziente. L’asportazione di gran parte dello stomaco lo rende anatomicamente irreversibile

Qual è il paziente ideale?

Il paziente ideale è quello affetto da super-obesità, specie se concomita la necessità clinica di un rapido calo ponderale, il paziente con alle spalle un netto insuccesso ponderale post-chirurgia bariatrica e il paziente che dimostra una scarsa compliance psicologico-attitudinale verso le norme post-chirurgiche

Come si esegue?

Nella variante secondo Scopinaro, consiste in una resezione parziale dello stomaco fino a ottenere un volume residuo variabile di 200-500 cc. L’intervento non determina l’asportazione di alcuna parte dell’intestino. La ricostruzione gastrointestinale consiste nel collegamento dello stomaco con un tratto distale di intestino tenue (ileo) precedentemente sezionato a 2.5-3 metri, a seconda dei casi, dalla valvola ileo-cecale (tratto alimentare). Il tratto di intestino che rimane così escluso dal transito degli alimenti (tratto bilio-pancreatico), viene a sua volta unito con il tratto alimentare a 50-70 cm dalla valvola ileo-cecale, formando così il “tratto comune’’, unico tratto assorbente dell’intestino.

Come agisce?

Il meccanismo della perdita di peso riflette una permanente riduzione dell’assorbimento intestinale dei grassi e degli amidi.

Pro e contro

L’intervento ha il vantaggio di essere sicuramente efficace sul calo ponderale. Risulta però gravato dai rischi della malnutrizione proteica e polivitaminica insiti nel meccanismo d’azione dell’intervento stesso, non sempre facilmente gestibili con le supplementazioni post-operatorie. Tali carenze nutrizionali possono essere alla base di importanti sequele cliniche (anemia, osteoporosi, sarcopenia). Possono altresì presentarsi alterazioni importanti dell’alvo come diarrea e flatulenza.

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Dott. Zullino Antonio Specialista in 
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Il Bendaggio Gastrico Regolabile

Cos’è?

È un anello in silicone gonfiabile collegato per mezzo di un tubicino a un piccolo serbatoio (port) posizionato nel sottocute della parete addominale. Il serbatoio consente, aggiungendo o togliendo liquido mediante puntura trans-cutanea, di regolare la pressione dell’anello sullo stomaco e di conseguenza sul flusso alimentare.

Qual è il paziente ideale?

  • È una procedura chirurgica bariatrica a tutti gli effetti, ideale soprattutto per obesità non molto avanzate e in pazienti con un buon grado di aderenza alle norme dietistico-comportamentali del caso
  • Può essere una scelta ideale nei pazienti ad alto rischio chirurgico, nei pazienti affetti da patologie neuro-muscolari e come alternativa nei casi chirurgici prevedibilmente “complessi”

Come si esegue Il Bendaggio Gastrico Regolabile?

L’intervento consiste nel posizionare il bendaggio nella parte superiore dello stomaco così da creare una piccola tasca gastrica “a monte” che comunica con il resto dello stomaco tramite uno stretto orifizio, determinato dalla pressione di regolazione del bendaggio stesso, per cui modificabile durante il trattamento successivo del paziente

Come agisce ?

È un intervento restrittivo meccanico che induce il paziente ad introdurre una quantità minore di cibo all’interno dell’organismo e soprattutto ne richiede lentezza di deglutizione onde evitare facili fenomeni di “intoppo” gastrico e/o di franco vomito alimentare. In questo senso va considerato “educatore” sul controllo della masticazione e della velocità di alimentazione. Durante il pasto il paziente percepirà un senso di sazietà, a volte accompagnato da un fastidio o un dolore nella parte alta dell’addome.

Pro e contro del Bendaggio Gastrico Regolabile

Non comportando asportazione o sezione di organi è l’unico intervento chirurgico anatomicamente e funzionalmente reversibile. È anche l’intervento gravato da minori complicanze peri-operatorie ed esente da quelle clinicamente più rilevanti.

Di contro, nel panorama delle opzioni chirurgiche il bendaggio è quella che da minor garanzia di successo in termini di calo ponderale e questi sono vincolati alla buona condotta alimentare e comportamentale del paziente. Inoltre, sebbene sia bassa la morbilità post-operatoria precoce, sono possibili diverse complicanze a distanza di tempo dal suo posizionamento, che spesso portano alla sua rimozione

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Sleeve Gastrectomy 

Cos’è?

L’intervento consiste in una resezione verticale parziale dello stomaco (gastrectomia parziale verticale). Circa l’80% di tutto lo stomaco viene asportato dopo averlo isolato dalle sue connessioni vascolari. Lo stomaco che rimane in sede assume la forma di una “Manica” (= Sleeve) il cui volume sarà < 100 ml. La porzione finale dello stomaco (antro gastrico) rimane intatta. La parte di stomaco rimanente avrà le stesse funzioni di prima dell’intervento. L’intervento deve considerarsi anatomicamente irreversibile per quanto riguarda la parte di stomaco rimossa.

Qual è il paziente ideale?

La Sleeve Gastrectomy è divenuto l’intervento attualmente più praticato al mondo, adatto a qualsiasi fascia d’età e grado di obesità. Questo sia per la facilità tecnica di esecuzione sia per i limitati casi di contro-indicazione pre- e intra-operatoria al tipo di procedura chirurgica.

Come si esegue la Sleeve Gastrectomy?

L’intervento consiste nella sezione verticale dello stomaco utilizzando delle apposite suturatici meccaniche e calibrando il volume della parte rimanente di stomaco con una sonda oro-gastrica preventivamente posizionata dall’anestesista.

Come agisce la Sleeve Gastrectomy?

È un intervento con meccanismo prevalentemente restrittivo che offre un rigido controllo sulla sazietà precoce. Al meccanismo restrittivo si aggiungono meccanismi entero-ormonali che regolano la fame emotiva, legati per lo più all’abbattimento della Grelina, prodotta in ingenti quantità nel fondo gastrico che viene asportato, e all’aumento della velocità del transito intestinale

Pro e contro

L’intervento ha il vantaggio di essere efficace, ben tollerato e nello stesso tempo fisiologico. Vi sono possibili complicanze chirurgiche, di cui quelle più rilevanti clinicamente inerenti i primi 30 giorni dell’intervento.

L’articolo “Il Pallone Intragastrico“ è stato scritto da:

Dott. Zullino Antonio Specialista in 
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Sleeve Gastrectomy
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