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)Spettroscopia nel vicino infrarosso

Spettroscopia nel vicino infrarosso (NIRS)

La Spettroscopia nel vicino infrarosso (NIRS) è una metodica diagnostica non invasiva che consente di misurare in tempo reale l’ossigenazione del tessuto cerebrale.

La Spettroscopia nel vicino infrarosso (NIRS) è una metodica diagnostica non invasiva che consente di misurare in tempo reale l’ossigenazione del tessuto cerebrale e viene applicata grazie a una comoda cuffia con specifiche sorgenti luminose.

Attraverso la tecnica NIRS è possibile affiancare o anticipare alcune delle più comuni tecniche di imaging. La NIRS è basata sull’assorbimento della luce infrarossa da parte di molecole sensibili alla luce, denominate cromofori. La funzione principale di questa tecnica è quella di monitorare la perfusione cerebrale, ossia un gradiente di pressione che indica la distribuzione di ossigeno nei tessuti cerebrali. I cambiamenti nell’ossigenazione dei tessuti riflettono il delicato equilibrio tra l’apporto di ossigeno che arriva ai tessuti e il consumo dello stesso.

Le radiazioni ottiche a bassa intensità sono in grado di misurare il cambiamento nell’assorbimento della luce da parte del tessuto vascolare corticale, in modo da rilevare dei cambiamenti nella concentrazione locale di ossiemoglobina (emoglobina ossigenata) e deossiemoglobina (emoglobina priva di ossigeno) e di conseguenza monitorare l’attività funzionale del cervello. Una parte della luce ricevuta, a causa della proprietà di diffusione della luce nei tessuti, penetra nella struttura del tessuto, dove interagisce con i cromofori, come l’emoglobina.

La NIRS si differenzia in:

NIRS funzionale (fNIRS), che valuta principalmente l’ossigenazione di specifiche aree cerebrali mentre si svolgono determinate azioni.

NIRS baseline, che misura l’ossigenazione di specifiche aree cerebrali a riposo, senza che vi sia in corso alcuna azione.

Spettroscopia nel vicino infrarosso (1)

Qual è il vantaggio di utilizzare la NIRS piuttosto che altri metodi di imaging diagnostici?


I vantaggi dell’utilizzo della NIRS rispetto alle metodiche standard di imaging sono numerosi. Uno dei motivi principali è la possibilità del paziente di poter svolgere attività persino di movimento senza alcuna limitazione, cosa non possibile con le metodiche di imaging più comuni, come ad esempio la risonanza magnetica (MRI).
La possibilità di effettuare esami diagnostici con il paziente posto in posizione seduta o eretta è un vantaggio specifico della NIRS, che permette inoltre di eliminare due problematiche che si possono presentare nel momento in cui il paziente viene posto in posizione supina, ossia la sonnolenza e il calo di livello di attenzione. È indicato anche come esame per bambini, adolescenti e persone che soffrono di claustrofobia.

Per quali problematiche e patologie è consigliato effettuare la NIRS?

La NIRS è consigliata per valutare le ricadute che determinati sintomi hanno sulla nostra attività cerebrale. Dalle patologie neurologiche agli ambiti di prevenzione (per chi ha familiarità per patologie neurodegenerative), emicranie, acufeni, disturbi d’ansia e del sonno. È indicato per chi vuole quantificare lo stato di affaticamento cerebrale (stress/burnout) e l’infiammazione ad esempio in presenza di Sindrome da Long Covid.

Articolo Scritto da 
Dott.ssa Federica Peci

Dott.ssa Federica Peci

Laureata in Psicologia, indirizzo Neuroscienze Cognitive all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Ha conseguito il Master di II Livello in “Neuroscienze Cliniche: valutazione, diagnosi e riabilitazione neuropsicologica e neuromotoria” presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Esperta nell’utilizzo di tecniche di neuromodulazione, neuronavigazione, neurostimolazione. Ha fondato Cerebro®, Startup di Biotecnologie neuroscientifiche. È stata insignita della Menzione speciale “Implementazione team multidisciplinare” dall’Associazione Donne Inventrici e Innovatrici. È giornalista pubblicista iscritta all’Albo dei Giornalisti della Lombardia.

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